[che fare 46]  [fine pagina] 

lettere

La massa proletaria beve oggi a grandi sorsi i messaggi rincretinenti trasmessi dalla televisione? Sicuramente, ma solo perché langue la lotta di classe. La rimessa in moto dei muscoli degli sfruttati contro la "bestia capitalistica", rimetterà in azione anche i loro cervelli... Per questo al compagno che ci scrive rispondiamo di non farsi impressionare: venga usata per davvero invece la volontà di lotta che egli sente, la metta al servizio della ripresa dell'organizzazione proletaria "contro la fame nel Terzo Mon­do come contro la disoccupazione da noi". Essa s'incontrerà con ciò che stanno facendo maturare le contraddizioni in cui si va avvolgendo l' imperia­lismo, e allora altri Marcos nasceranno... e anche qualcosa di meglio!

 

Milano Nord 2.1.1998

 

...Certo è bello sapere che ci sie­te, che c'è qualcuno che ancora ci crede; ma quello che vorrei farvi no­tare è che il comunismo è come una equazione matematica che si basa su due incognite che invece che essere X o Y sono TEMPO e LUOGO. Al variare delle incognite il risultato dell'equazione cambia, al variare di TEMPO e LUOGO la storia cambia.

Ora, analizzando la società attua­le, vi sembra che questa sia disposta a lottare con voi per realizzare il co­munismo, il socialismo, la vera e più assoluta libertà? Credete che la casa­linga che guarda  'Beautiful' e il TG di Emilio Fede sia pronta? Oppure l'impiegato che vota PDS e che vuo­le solo che ci sia più democrazia e più rispetto per l'uomo sia pronto? Credete che il nemico, i padroni del mondo ovvero i padroni dell'econo­mia di mercato siano lì pronti a re­spingere i vostri attacchi, pensate che siano impauriti di fronte al vostro ‘proletari di tutto il mondo unitevi!’?

Oppure pensate di vincere senza la casalinga, senza l'impiegato, sen­za l'operaio che s'incazza solo se gli negano il rigore la domenica?

Oppure lottate per un puro scopo di mobilitazione per fare numero e colore alle manifestazioni che servo­no, è vero, ma che non possono da sole risolvere i problemi?

Io vi scrivo perché vorrei che chi vive come noi, sospeso tra l'impos­sibile coerenza di un ideale più com­plicato del paradiso e dell'inferno, concentrasse le sue forze verso quel­lo che oggi è il nemico dell'umanità, nemico che non solo non permette il comunismo, quello vero, quello che non è mai esistito, ma che oggi non permette neanche la democrazia vera, degna e il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo.

Qual è questo nemico? ...Il Che teneva a sottolineare nelle sue lettere prima di partire per la Bolivia che la sua lotta era contro l'imperialismo, in qualunque forma esso si manifesti e in qualunque posto.

La lotta per l'umanità, per la vera libertà non è una lotta politica per realizzare un nuovo sistema politico ma è la lotta contro l'imperialismo che oggi si trasforma in NEO-LIBE­RISMO e che uccide innnocenti ogni giorno! Come si può lottare per il comunismo quando non c'è neanche la democrazia! Come può un opera­io trasformarsi in un uomo nuovo se non conosce neanche l'applicazione delle regole di base che dovrebbero costituire una società democratica e che invece vengono calpestate?

Non può una classe di bambini di prima elementare imparare le equa­zioni di secondo grado se prima non impara gli insiemi, le tabelline ecc...

Compagni, vorrei vedere le vostre forze concentrate contro chi non ci permette di vivere in democrazia, li­bertà e giustizia; vorrei vedere un'ondata di zapatismo anche in Ita­lia che unisca sotto una unica ban­diera tutti quelli che non vogliono che vi sia un Nord ricco e un Sud povero, nelle città, nelle nazioni, nel mondo. Perché come voi senz'altro saprete meglio di me, l'imperiali­smo, che altro non è se non la dege­nerazione animalesca e violenta del capitalismo, si basa proprio su que­sta divisione: se non esiste il povero da sfruttare non può esistere il ricco!

Ma quello che voi volete è vedere il ricco in mutande e il povero alla pari di tutti gli altri, ma oggi (TEM PO) in Italia (LUOGO) non è possi­bile, e forse non lo è da nessuna par­te del mondo. Perché per fare ciò avreste bisogno dell'appoggio delle masse e queste se gli parlate non vi ascoltano, non gliene frega niente, oppure vi dicono: avete ragione, ma qui, ma la, ma su ...bla,bla,bla,...

Non vi ascoltano perché non lo dite... da una televisione. AHHH!!! La televisione, vade retro satana! In­vece no, la televisione trasmette bu­gie ma per farlo capire alla gente bisogna dirlo alla televisione.

La Gialappa'S, Paolo Rossi e altri lo stanno facendo da anni ...è sem­plice: mi procuro gli sponsor e poi posso dire quello che voglio perché tanto chi voleva i soldi se li è presi, e altro non gli importa. Certo non è che con loro siamo vicini alla rivolu­zione ma comunque siamo lì, nel­l'antro della bestia e la stuzzichiamo e vediamo come lei reagisce, e deve stare molto attenta perché basta una reazione sbagliata e si rovina  con le sue mani ma per merito nostro.

Guardate oggi quello che ha fatto Marcos con l'EZLN, come lo ha fat­to? Grazie all'ideale zapatista di de­mocrazia, libertà e giustizia che ci tocca un po' tutti e anche grazie alla comunicazione, al computer, ad in­ternet, alla sua grande capacità co­municativa, si è costruito un perso­naggio ed una popolarità che nessu­no potrà cancellare o fucilare. Se fos­se vissuto trent'anni fa lo avrebbero già ucciso, invece oggi è ancora vivo, grazie ai giornali, alle televisioni e ad internet, grazie proprio a tutte quelle armi che i padroni del mondo usano per tenere a bada l'umanità.

Questa è la linea di lotta oggi, nel 1998 in Italia come nel mondo, lot­tare al di fuori di questa linea è inuti­le, quali conquiste? Se i padroni del mondo non hanno più bisogno della politica per comandare noi non ne abbiamo bisogno per lottare! Quello che ha fatto Marcos con l'EZLN in questi quattro anni nessun partito politico in nessuna parte del mondo avrebbe potuto farlo.

La mia era solo voglia di dialogare con chi so che come me è alla ricerca della strada che porta a un mondo migliore, vorrei che lottassimo tutti sotto un'unica bandiera, e contro un unico nemico, sconfitto il nemico ognuno potrà esporre le sue tesi di vita nuova, ma prima bisogna lottare contro il nemico, e il nemico è lui, è quello che provoca la fame nel terzo mondo come la disoccupazione da noi. La quarta guerra mondiale è co­minciata, come avvisa un uomo dal­la Selva Lacandona, e c'è bisogno anche di noi, delle nostre forze per­ché solo uniti potremo mettere in cri­si la bestia e costringerla, con il tem­po, a essere sempre meno bestia

Non ne dipende il nostro futuro ma quello dei nipoti dei nostri nipo­ti, non c'è denaro o fama in ballo, in ballo c'è solo, e non è poco, la digni­tà. Questa viene prima di ogni altro valore e di ogni teoria rivoluziona­ria, seguendo la strada che ci indica la dignità di esseri umani porteremo il mondo e l'umanità talmente vicini al mondo nuovo che ci prenderemo una pausa e un buon caffè prima di cominciare una nuova storia.

 

... da uno dei tanti Marcos sparsi per il mondo alla ricerca del capire e dell'agire, sperando che anche i Marcos che ci sono tra di voi si mettano in cammino alla ricerca della propria lotta per la dignità e contro il neo-liberismo.

[che fare 46]  [inizio pagina]