[che fare 49]  [fine pagina] 

APPELLO AI PROLETARI ALBANESI

Proletari albanesi,

voi che avete visto la vostra terra saccheggiata e occupata dai banditi di Washington e di Roma che sono oggi i veri proprietari dell'Albania; voi che per questo siete stati costretti a emigrare in massa in cerca di pane e di lavoro; voi su cui i padroni italiani si sono avventati come vampiri per succhiare ogni goccia del vostro sangue e, se donne, per farvi oggetto anche dei più sporchi soprusi sessuali; voi che siete stati dispersi e repressi su mandato dell'Occidente ogniqualvolta avete osato sollevarvi, voi i cui fratelli e sorelle sono stati a decine cinicamente affondati nelle acque dell'Adriatico su comando dei vertici assassini della marina e dello stato italiani; voi che siete quotidianamente trattati come dei paria; voi, proprio voi, che la canaglia giornalistica descrive come il rifiuto dell'Europa, appartenenti ad un popolo composto di trafficanti di droga, di criminali e di prostitute, siete ora al centro di una campagna di propaganda altrettanto infame che vi chiama a sostenere la guerra NATO contro il popolo serbo.

Vi si vuol far credere che per i gangster dell'imperialismo occidentale la cui sola preoccupazione è accrescere le proprie ricchezze ed il proprio potere di sfruttamento, gli albanesi sono, all'improvviso, diventati così importanti, cosi intoccabili, così sacri, da scatenare una guerra devastante in loro difesa. Si vuole fare leva sul vostro sentimento di solidarietà verso le popolazioni albanesi del Kosovo, sul comprensibile risentimento per la politica di Milosevic, per arruolarvi in questa guerra criminale, per fare di voi e degli albanesi del Kosovo la carne da macello e la massa di manovra a supporto dell'aggressione imperialista al popolo serbo.

Fratelli proletari albanesi
respingete al mittente questo invito ad arruolarvi al seguito e al servizio dei vostri schiavizzatori occidentali.
Essi hanno distrutto la Jugoslavia, hanno distrutto l'Albania, hanno distrutto l"'islamico" Iraq e sono pronti a far a pezzi la Serbia e qualunque altro popolo sia di intralcio alla loro dominazione assoluta sul mondo. Si sono calati sul volto la maschera "umanitaria", ma le loro mani grondano del sangue di tutti i popoli oppressi, di tutti gli struttati del mondo.
Questa guerra non è una guerra per proteggere le masse kosovare, costrette proprio dalla guerra ad una fuga generalizzata. Questa è una guerra anche contro di loro, anche contro il popolo albanese. Una guerra di rapina condotta per permettere alla NATO, agli USA all'Italia di reinsediarsi in quei Balcani da cui liespulse mezzo secolo fa il valoroso movimento nazional-popolare jugoslavo e albanese in armi; un movimento che vide uniti gli sfruttati di tutte le etnie balcaniche contro l'occupante nazi-fascista.
I nuovi occupanti sono democratici e "socialisti", ma perseguono gli stessi identici fini di sfruttamento e di schiavizzazione che erano propri del nazi-fascismo. La sola cosa che li differenzia da esso è una demagogia "umanitaria" ancora più rivoltante di quella fascista, è una capacità di mentire ancora più estrema. Sono loro, gli stati e i governi imperialisti della NATO, e per prima la ultra-ipocrita banda di killer del governo D'Alema, i nostri nemici, i nemici delle masse serbe, di quelle kosovare e lbanesi, e balcaniche tutte, i nemici del proletariato italiano ed occidentale.
Perciò stiamo ben attenti a non cadere nei loro giochi. Non facciamoci dividere, non facciamoci scagliare gli uni contro gli altri! Siano lasciati soli quei "patrioti" albanesi che benedicono la mano assassina della NATO. Essi, ne siano coscienti o meno, brindano non solo all'assassinio del popolo serbo, ma all'assassinio del proprio stesso popolo, poiché nessuna libertà potrà mai venire a nessun popolo, a nessuno sfruttato dall'azione degli eserciti imperialisti.

Come chiediamo ai lavoratori serbi di tendervi la mano, di non farsi complici di un cieco nazionalismo che vi indica come loro nemici, così chiediamo a voi, memori ed orgogliosi del vostro passato di militanti anti-imperialisti e delle vostre recenti sollevazioni contro i manutengoli dell'imperialismo alla Berisha, di unirvi al fronte di quanti combattono contro questa guerra. È in questo fronte di classe internazionale ed internazionalista il vostro posto. È solo in questo fronte che voi e tutte le popolazioni albanesi e balcaniche potranno conquistare, e mai più perdere, il proprio riscatto nazionale e sociale, la propria emancipazione.

Viva la fratellanza tra tutti gli sfruttati balcanici, tra tutti gli sfruttati del mondo!

Morte al capitalismo imperialista!

[che fare 49]  [inizio pagina]