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Dal Che Fare n.69 aprile maggio 2008

Lettera aperta ai proletari immigrati e italiani


Siamo un gruppo di immigrati e antirazzisti milanesi e abbiamo deciso di organizzarci per contrapporci alla campagna razzista che governo, partiti (di centrodestra, centro-sinistra) e mass-media portano avanti.
Vogliamo innanzitutto contrastare gli effetti concreti che questa campagna sta producendo: famiglie rimpatriate, lavoratori (in regola o in nero) licenziati, baraccopoli dei rom sgomberate o date alle fiamme, donne e uomini aggrediti da bande fasciste.Contro tutto questo, è necessario sviluppare la massima unità e solidarietà dal basso: l’unico approccio vincente è quello di partire dagli interessi generali dei lavoratori (qualsiasi colore della pelle abbiano) e di tutti gli sfruttati.
Ai lavoratori immigrati diciamo che è ora di organizzarsi: per difendersi; per contrastare con decisione il tentativo dei governi di dividerci per nazionalità, etnie, religioni; per poter finalmente lottare con forza e ottenere i pieni diritti per tutti.
È fondamentale, però, abbandonare qualsiasi illusione verso le istituzioni statali, le politiche portate avanti dai partiti parlamentari e dai vertici dei sindacati confederali, finalizzate a subordinare le condizioni dei lavoratori e dei proletari al buon andamento delle aziende e della competitività dell’Italia.
La politica del governo Prodi ne è stata l’ultima chiara dimostrazione. Il disegno di legge Ferrero-Amato, che avrebbe dovuto “superare” la Bossi-Fini, non cancella il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro. I CPT rimangono operativi e aperti, e in più è stato varato il pacchetto sicurezza finalizzato ad aumentare la ricattabilità dei lavoratori immigrati, accompagnandolo da una propaganda che istiga all’odio razziale.
A tutto questo si aggiunge, poi, la drammatica condizione delle donne immigrate alle quali in molte circostanze viene impedito loro di accedere gratuitamente a cure preventive legate alla gestazione o di ricorrere all’interruzione di gravidanza (in certe situazione arrivano a pagare fino a 800 € per accedere a tali servizi).
È con forza che denunciamo anche l’infame provvedimento della Giunta di Milano che con una circolare intende impedire l’iscrizione dei bambini, di genitori “irregolari”, nelle scuole materne e nidi. Questo dimostra ancora una volta quali siano i luoghi da cui emanano il razzismo e la discriminazione nella società, ovvero le istituzioni centrali e locali dello Stato.
Ai lavoratori italiani diciamo he il razzismo è innanzitutto un’arma contro di loro e che sostenere l’obiettivo dei pieni diritti per tutti, è un nostro fondamentale interesse. Infatti, è grazie alle leggi razziali, che legano il permesso di soggiorno e l’accesso ai diritti al possesso di un contratto di lavoro, che si è permesso ai padroni di disporre di manodopera ultra-ricattabile, da utilizzare a piacimento, da far lavorare in nero con paghe da fame, abbassando, con ciò, il potere contrattuale di tutti i lavoratori e creando pesanti divisioni all’interno della nostra classe sociale.
Così come è necessario ribaltare il concetto di “sicurezza” che vorrebbero farci digerire. La sicurezza che ci serve, non si basa sulla caccia all’immigrato e sulla militarizzazione del territorio. A noi interessa: la garanzia di un salario degno, un tetto sulla testa senza svenarci o essere sfrattati, un posto di lavoro dove non si muore per mancanza di misure di sicurezza, cure mediche adeguate, una scuola gratuita per i nostri figli, vivere in territori non contaminati dai rifiuti o distrutti dalla speculazione.
Crediamo, quindi, che sia urgente trovare insieme, sfruttati italiani e immigrati, una via d’uscita, contrastando in maniera unitaria e con la lotta, la crescente precarietà, i salari da fame, la povertà crescente, la progressiva negazione dei diritti fondamentali, che spingono un numero sempre più alto di persone verso l’emarginazione e il degrado sociale.
Solo unendo le forze nella prospettiva di una grande e permanente mobilitazione di massa potremo riuscirci.
Invitiamo tutte le comunità degli immigrati, i comitati antirazzisti, le organizzazioni dei lavoratori, i collettivi studenteschi, le realtà di lotta presenti sul territorio ad un’assemblea cittadina dove discutere e decidere obiettivi, forme di lotta e di organizzazione adeguate.


ASSEMBLEA PUBBLICA
Domenica 3 febbraio alle ore 15:00 a Milano, Istituto Tenca in P.le Biancamano ang. Bastioni P.ta Volta

Dal Che Fare n.69 aprile maggio 2008

ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA


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