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Dal Che Fare n°71   novembre - dicembre 2009

Nostra attività

La nostra partecipazione alla preparazione nel Nord-Est della manifestazione

nazionale del 17 ottobre 2009 contro il razzismo e il "pacchetto sicurezza"

Sulla manifestazione del 4 luglio a Verona contro il "pacchetto sicurezza"

Il 4 luglio, all’indomani dell’approvazione del "pacchetto sicurezza", si è svolta a Verona una bella manifestazione di immigrati, organizzata dal Sindacato RdB-CUB, dal "Coordinamento Migranti di Verona" e dal "Coordinamento migranti del Veneto".

Presenti un paio di centinaia di lavoratori di tutte le nazionalità, che hanno attraversato il centro di una città guidata da una delle giunte (quella di Tosi) tra le più nero-verdi del Nord. Inoltre a Verona negli ultimi anni si è registrato un susseguirsi ininterrotto di episodi razzi ti, alcuni dei quali particolarmente gravi. Aggressioni, pestaggi, violenze, soprusi ai danni di lavoratori immigrati, di rom e di alcuni giovani italiani, colpevoli questi ultimi di essere troppo visibilmente "alternativi".

"Il governo legittima e autorizza il razzismo e nega i principi dello stato di diritto. La vita e il destino di donne e uomini che ogni giorno popolano i cantieri edili di questo paese, che curano i familiari e le case di tanti italiani viene trasformato in un inferno".

Queste le parole d’ordine di convocazione della manifestazione. Numerosi e vivaci interventi si sono succeduti al microfono, dapprima in   piazza davanti alla stazione dei treni dove c’era il concentramento, poi lungo le strade del centro, ed  infine nella piazza davanti al municipio. Di fatto il corteo è stato una squadra di propaganda che ha visto la partecipazione attiva soprattutto delle donne presenti, giovani e piene di grinta. Una squadra che ha denunciato i provvedimenti del sindaco; il razzismo dello stato; le disumane condizioni di lavoro a cui la maggior parte degli immigrati e delle immigrate sono costretti; gli episodi di razzismo che gli studenti immigrati vivono quotidianamente nelle scuole. Sono stati toccati temi comuni anche ai lavoratori italiani: l’insicurezza sui posti di lavoro, la precarietà, l’arroganza padronale, i bassi salari, la paura di perdere il posto di lavoro. Assenti purtroppo dal corteo, proprio i lavoratori italiani. Infatti, a parte i compagni della nostra organizzazione, che insieme ai membri del "Comitato permanente contro le guerre ed il razzismo" di Marghera, hanno portato lo striscione "sostegno incondizionato ai lavoratori immigrati", erano presenti pochissimi "bianchi".

La nostra presenza è stata accolta con calore. I volantini (il testo è sul nostro sito) che abbiamo diffuso, sono stati letti e i temi dei nostri interventi ripresi dagli immigrati. È un dato, questo, per noi indicativo del bisogno vitale (anche se non sempre espresso consapevolmente) di un collegamento stretto, fraterno, solidale tra lavoratori immigrati e lavoratori autoctoni. Il mondo del lavoro e le metropoli occidentali non sono e non potranno più essere "bianche". Questo è un dato di fatto irreversibile. Piaccia o meno ai lavoratori autoctoni. Ecco perché è soprattutto verso questi ultimi che sono stati diretti i nostri interventi dal microfono. O si prende atto di ciò e si inizia a lottare e ad organizzarsi assieme agli immigrati. O si è destinati alla sconfitta ed al peggioramento delle proprie condizioni lavorative e di vita.

 

Dal Che Fare n°71   novembre - dicembre 2009

    ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA


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