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Che fare n.75 Dicembre 2011 - Marzo 2012

La più sviluppata economia

capitalistica del continente africano

La Repubblica Sudafricana ha una popolazione di 50 milioni di abitanti (9,5% bianchi) e un’area quattro volte superiore a quella dell’Italia. La superficie coltivabile rappresenta il 12% del territorio. Negli ultimi 10 anni la sua economia è cresciuta a tassi moderati ma continui, ad eccezione del 2009, anno in cui il Sudafrica ha risentito fortemente della crisi partita dagli Usa ed ha visto, tra le altre cose, la distruzione di oltre 350mila posti di lavoro nel settore "formale" dei servizi, delle miniere e dell’industria. Nel 2010 il prodotto interno lordo ha raggiunto i 524 miliardi di dollari collocandosi al venticinquesimo posto nella graduatoria mondiale. I lavoratori impiegati nel settore "formale" dell’economia sono circa 9milioni. Oltre 2milioni gli operai industriali. La disoccupazione è cronicamente alta (circa il 24%) e molti sono i proletari che lavorano nel cosiddetto settore "informale". Il Sudafrica è da tempo dotato di un consolidato e moderno tessuto produttivo. Non solo si tratta di uno dei principali produttori mondiali di minerali (quali oro, cromo, vanadio, platino, manganese ed uranio), ma il suo apparato industriale è avanzato anche nel campo meccanico, automobilistico, chimico, siderurgico, elettronico ed agro-alimentare. Le infrastrutture (dai porti alle ferrovie, dal sistema viario a quello aereo) sono ben sviluppate. Il sistema bancario e finanziario è ramificato ed efficiente, tanto che la borsa di Johannesburg è tra le prime quindici del mondo. Il pil del Sudafrica è pari a un terzo di quello dell’Africa sub-sahariana e a un quinto di quello dell’intero continente, di cui, tra l’altro, produce la metà dell’energia elettrica. Il Sudafrica è l’unico paese africano a essere dotato di tecnologie nucleari e di recente ha stipulato un accordo con la Corea del Sud per ammodernare e sviluppare tali tecnologie nel campo della produzione energetica. Il capitale sudafricano è ben ramificato nei gangli dell’economia degli altri paesi africani: gestisce le ferrovie del Camerun, buona parte delle fonti energetiche dello Zambia, le reti di telecomunicazione dell’Africa australe, estese catene di supermercati in Nigeria ed Uganda e lo sfruttamento delle miniere angolane.

Che fare n.75 Dicembre 2011 - Marzo 2012

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