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Che fare n.77 dicembre 2012 - aprile 2013

Pane al pane, vino al vino!

In un editoriale di Piero Ottone sulla Repubblica del 2 agosto 2012 si afferma:

“La sentenza di primo grado [per il reintegro in Fiat di 19 lavoratori Fiom] offre anche una buona occasione per alcune considerazioni sui sindacati nel nostro paese. Nel corso dell’Ottocento, quando cominciò il processo di industrializzazione, il sindacato aveva il compito di difendere il prestatore d’opera contro il padronato esoso e tirannico. Oggi viviamo in un mondo diverso. Il problema più urgente, piuttosto che il comportamento dl padronato, è la concorrenza del Terzo Mondo: la famosa globalizzazione. Se la concorrenza del Terzo Mondo prevale, l’Occidente entra in crisi. Già ci siamo entrati. Per contrapporsi al Terzo Mondo occorre dunque, ferma restando la divisione dei ruoli, una forma di collaborazione, una intesa, fra padroni e forza di lavoro. […] Si tratta di trovare fra padronato e forza di lavoro un terreno di intesa, una capacità di collaborazione, per contrapporsi alla concorrenza della Cina, dell’India, del Terzo Mondo. Quella è la priorità. Innanzitutto sopravvivere. Poi si vedrà. [..] Si proclama il diritto dell’operaio al lavoro. Ebbene: per far valere il diritto al lavoro, bisogna che il lavoro ci sia. [..] Ma l’impresa è in grado di produrre beni, e di venderli, solo quando produce a prezzi concorrenziali”.

Comprendiamo, allora, cosa significa rivendicare l’attuazione nei nostri tempi del diritto al lavoro sancito dalla Costituzione Italiana?

 

Che fare n.77 dicembre 2012 - aprile 2013

    ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA


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