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Che fare n.78 maggio - ottobre  2013

Didascalie alle immagini sulla storia del movimento operaio

 “Poiché a fondamento della manifattura rimane l’abilità artigiana e poiché il meccanismo complessivo che funziona non possiede un’ossatura oggettiva indipendente dai lavoratori stessi, il capitale lotta continuamente contro l’insubordinazione dei lavoratori. (...) «In un modo o nell’altro, bisogna fare ordine», esclama nel 1770 lo spesso citato autore dell’Essay on Trade and Commerce. Ordine risponde l’eco dopo sessantasei anni per bocca del dott. Andrew Ure; «l’ordine» mancava nella manifattura poggiante sul «dogma scolastico della divisione del lavoro» e «Arkwright creò l’ordine»” (K. Marx, Das Kapital, 1867).

 La prima forma di lotta collettiva degli operai contro il capitale moderno fu il luddismo,la distruzione delle macchine. “Anche questo tipo di opposizione [come il delitto] era isolato, limitato a determinate località, e si dirigeva contro un solo aspetto dell’attuale situazione. Anche se lo scopo immediato veniva raggiunto, il potere sociale si abbatteva con tutto il suo furore sui colpevoli di nuovo inermi e li colpiva a piacimento, mentre le macchine venivano introdotte ugualmente. Si doveva cercare una forma nuova di opposizione” (F. Engels, La condizione della classe operaia in Inghilterra, 1845).

Questa nuova forma fu l’associazione sindacale. Il suo strumento principale fu lo sciopero. “Queste associazioni si costituirono in tutti i rami della produzione con l’obiettivo dichiarato di proteggere il singolo operaio contro la tirannide e la trascuratezza della borghesia” (ib.). Esse presupponevano la consapevolezza che la forza di ricatto della borghesia poggia sulla concorrenza tra gli operai. L’obiettivo delle associazioni sindacali era proprio quello di mettere fine a questa concorrenza.

 Di tanto in tanto le lotte sindacali permisero ai lavoratori di limitare la cupidigia della borghesia e di mantenere viva l’opposizione degli operai contro l’onnipotenza sociale e politica della classe possidente. Il vero risultato di queste lotte, di questa autentica guerra civile non fu, però, il successo immediato ma l’unione crescente dei lavoratori e la percezione da parte dello strato più combattivo e lungimirante fra essi che la lotta contro la borghesia necessita qualcosa di più delle associazioni operaie e degli scioperi . Necessità di un partito politico. Nel 1835 nacque il movimento politico dei cartisti.

Che fare n.78 maggio - ottobre  2013

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