Operai in libertà vigilata

A Mirafiori, durante gli scioperi per il contratto, agenti della Digos venivano ai picchetti e spesso identificavano chi volantinava;

ad Arese, la direzione vieta, anche alla Fiom, di volantinare e di affiggere manifesti in fabbrica;

a Genova i rappresentanti eletti dai portuali vengono incriminati per "interruzione di pubblico servizio" e poi deposti con un atto delle autorità portuali;

a Roma viene multata - per "volantinaggio abusivo" - la cellula ferrovieri dei PCI;

in Campania, alle assemblee degli edili in lotta, presenziano stabilmente gli agenti della Digos,

all'Alfasud le volanti della polizia, chiamate dai vigilantes della fabbrica, corrono ad identificare chiunque distribuisca volantini ai cancelli;

a Pomezia, la direzione dell'Ansaldo ha chiesto ai carabinieri di intervenire, per tre settimane di seguito, ad impedire volantinaggi ai cancelli: i compagni sono stati fermati, schedati, interrogati ripetutamente e minacciati, addirittura, di vedersi affibbiare un "foglio di via"!!

Episodi più o meno gravi di un'identica realtà: si vuole strozzare ogni libertà di espressione, comunicazione, organizzazione sui luoghi di lavoro; gli operai devono pensare solo a lavorare sempre più sodo! È interesse di lutti i lavoratori denunciare i singoli episodi di limitazione delle più elementari libertà, imponendo alle proprie rappresentanze sui posti di lavoro chiare e decise prese di posizione.

Organizzazione Comunista Internazionalista