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27 febbraio 2009

Volantino alla manifestazione di Nettuno del 18 febbraio 2009

 

Contro il razzismo di stato !

Per la lotta e l’auto-organizzazione dei lavoratori immigrati !

 

La criminale aggressione di Nettuno contro il lavoratore indiano Navtej Singh Sidho e l’assassinio del lavoratore senegalese Chehari Behari  avvenuta a Civitavecchia, sono il frutto diretto del clima razzista che da anni viene costruito ad arte dalla stampa, dalla televisione e dai governi tanto di centrodestra quanto di centrosinistra. Un clima che, con l’azione del governo Berlusconi, si va facendo sempre più pesante.

 

Tutta l’economia capitalistica italiana ha grande bisogno dei lavoratori immigrati, ma li vuole schiavi da super-sfruttare e senza diritti. Il ricatto del permesso di soggiorno, la legge razzista Bossi-Fini, il cosiddetto “pacchetto sicurezza” e le tante iniziative discriminatorie delle varie istituzioni italiane servono appunto spezzare ogni capacità di resistenza e di lotta degli immigrati.

 

Contro tutto ciò si può e si deve reagire. Il clima di terrore che si vuole costruire con il razzismo può e deve essere sconfitto. Per fare ciò e affinché crimini come quelli di Nettuno e di Civitavecchia non si ripetano più, è necessario non avere alcuna fiducia nelle istituzioni italiane, ma, al contrario, puntare e avere fiducia solo nella propria lotta, nella propria auto-organizzazione e nella propria auto-difesa.

 

Bisogna lavorare con tutte le proprie forze per andare verso la costruzione di un unitario movimento nazionale di tutti gli immigrati che colleghi in un solo fronte di lotta gli immigrati che vivono nel Sud Italia con quelli che vivono al Nord, quelli che (più o meno al nero) lavorano nell’agricoltura, nell’edilizia e nei servizi, con quelli che in sempre maggior numero lavorano  nelle fabbriche.

 

Andare verso questo difficile ma indispensabile obiettivo, far sentire e far pesare la propria forza organizzata è anche il miglior modo per scuotere i lavoratori italiani dalla loro indifferenza o, peggio, dalla loro ostilità verso gli immigrati e per combattere, quindi, quel veleno razzista che sta creando un clima di guerra tra i lavoratori italiani e immigrati a tutto e solo vantaggio dei padroni.

Il razzismo infatti è un’arma rivolta anche contro i proletari italiani: di fronte alla crisi economica, ai licenziamenti, alla cassintegrazione e a condizioni sociali sempre più insostenibili li spinge a indirizzare la loro rabbia contro un falso bersaglio e a vedere nei lavoratori di altra nazionalità dei nemici. Il razzismo serve insomma a dividere e a mettere in feroce concorrenza tra di loro i lavoratori rendendoli tutti più isolati e più deboli di fronte a padroni e governo. Di fronte cioè ai veri responsabili del degrado delle nostre condizioni lavorative e di vita.

27 febbraio 2009

ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA


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