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16 maggio 2013

Contro il governo Letta e la Confindustria!

 

Il programma politico del nuovo governo di unità nazionale destra-centro-sinistra è i linea di continuità con quello del precedente esecutivo guidato da Monti.

In poco più di un anno il governo Monti ha sferrato una serie di duri colpi (articolo 18, pensioni, mercato del lavoro) che hanno pesantemente contribuito a peggiorare le condizioni materiali dei lavoratori e a indebolirne ulteriormente la capacità di resistenza e di lotta unitarie.

 

L'obiettivo principale del governo Letta è quello di consolidare quanto fatto dal suo predecessore e proseguire l'offensiva anche sul versante delle riforme istituzionali per da vita ad una "nuova" repubblica ancora più anti-proletaria di quella attuale. Una "nuova" repubblica richiesta dalla grande finanza e dal grande capitale per rafforzare il dominio totalitario dei mercati sui lavoratori e per marciare più speditamente verso la costruzione di un'Europa realmente unita.

 

La partecipazione dell'Italia alle guerre targate Onu, Ue e Nato contro i popoli e gli sfruttati dell'Africa e dl Medioriente (da quelle in Afghanistan e Libia e Mali, a quella in preparazione contro la Siria) è parte integrante di questo programma. La marcia verso la costruzione degli Stati Uniti d'Europa, verso un polo capitalistico e imperialistico continentale. no può e no potrà che essere segnata da una politica anti-proletaria anche in proiezione internazionale.

 

I lavoratori possono arginare l'arretramento i corso e i colpi i arrivo solo con la lotta. L'organizzazione e l'efficacia di questa lotta hanno bisogno di mettere bene a fuoco  che essa si dirige contro un fronte di classe nemico, che ha i suoi alfieri nella Confindustria e nel governo Letta.

Affinché sia un momento per favorire la scesa in campo dei lavoratori, dei disoccupati, dei precari di cui c'è urgente bisogno, la manifestazione di oggi on può evitare di dire che è contro qualcuno, non può evitare di indicare gli attori sociali e politici che stanno mettendo sotto torchio i lavoratori, non può evitare di impegnarsi a denunciare tra la massa dei lavoratori le conseguenze nefaste derivanti dall' "alleanza tra produttori", tra sindacati e imprese, in costruzione e già vista sui palchi del Primo Maggio in alcune città.

 

Questa battaglia sindacale richiama e sollecita anche una discussione, un programma e un'organizzazione politici, che in ogni manifestazione facciano vivere la necessità di spezzare la spirale della concorrenza al ribasso tra proletari dei diversi paesi, per strappare al padrone questa micidiale arma di ricatto e per andare, invece, verso l'unione di lotta e d'organizzazione con i proletari europei e degli altri continenti. Su questa strada va denunciata "senza se e senza ma" l'aggressione (già partita) alla Siria e sostenuta "senza se e senza ma" la resistenza dei popoli e degli sfruttati della Siria e del Medioriente alla macchina dell'imperialismo occidentale.

16 maggio 2013

ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA


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