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15 giugno 2013

Dal governo Letta in arrivo altri attacchi contro i lavoratori d'Italia,

italiani e immigrati.

 

Il presidente del consiglio Enrico Letta afferma che il nuovo governo vuole dare “risposte positive” al problema della disoccupazione che angustia tanti lavoratori. Il governo Letta afferma, inoltre, di voler dare "risposte positive" non solo ai lavoratori italiani ma anche a quelli immigrati e porta a conferma di questa promessa il fatto che, per la prima volta nella storia della repubblica, è stato nominato un ministro di origini africane, Cécile Kyenge, posto alla guida del dicastero per l’integrazione.

 

Per il presidente del consiglio Letta queste promesse si realizzeranno se il suo governo di destra-centro-sinistra riuscirà a riformare le istituzioni repubblicane e se riuscirà a consolidare la liberalizzazione del mercato del lavoro introdotta dai governi precedenti.

 

Nulla di più falso. Il programma politico del nuovo governo di unità nazionale non porterà alcun beneficio ai lavoratori, né a quelli italiani né a quelli immigrati, ma solo un nuovo carico di bastonate.

La "nuova" repubblica a cui punta Letta sarà più anti-operaia di quella attuale. Essa risponde alla richiesta della grande finanza e del grande capitale di una macchina statale più blindata, per rafforzare il dominio totalitario dei mercati e delle aziende sui lavoratori e per andare più speditamente verso la costruzione di un’Europa realmente unita. 

 

I lavoratori, italiani e immigrati, sono e saranno colpiti anche dalla politica estera portata avanti dal governo Letta. A partire dalla partecipazione dell’Italia alla preparazione della guerra d’aggressione dell’Occidente contro la Siria.

 

Per discutere di tutto ciò

Sabato 22 giugno ore 18,00

Assemblea pubblica

e presentazione del n. 78 del “che fare”

presso la redazione romana del “che fare” - Via dei Reti 19/a (S. Lorenzo) Roma

 

15 giugno 2013

ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA


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