28 settembre 2015
Solidarietà con gli immigrati in arrivo dall’Asia e dall’Africa!
Contro le politiche falsamente accoglienti dei governi europei!
Per l’organizzazione di classe comune tra lavoratori italiani ed immigrati!
Durante l’estate è cresciuto il numero dei lavoratori e dei giovani che dal Medioriente e dall’Africa tentano di giungere in Europa occidentale alla ricerca di un lavoro e con la speranza di costruire per sé e per i propri cari un futuro migliore, lontano dalla miseria e dalle guerre che tormentano i loro paesi.
Una parte importante dei lavoratori europei e degli immigrati che da tempo vivono in Europa guarda con preoccupazione a tutto ciò, temendo che tanti altri immigrati possano portare ad un ulteriore peggioramento delle proprie condizioni di lavoro e di vita.
I governi europei affermano di avere la ricetta risolutiva, per il bene di tutti. Pur con gradazioni diverse, essi si stanno adoperando per “accogliere” in Europa, a certe condizioni, i lavoratori immigrati che presentino domanda di rifugiato.
Merkel e Renzi sostengono che una simile politica “umanitaria” andrebbe incontro alle più elementari esigenze di chi fugge dall’Africa o dal Medio Oriente senza al contempo creare problemi ai proletari europei e, anzi, favorendo il rilancio dell’economia europea.
Credere a tanto “buon cuore” sarebbe come credere a che i lupi possano diventare vegetariani. Per le seguenti ragioni.
L’“accoglienza umanitaria” di Merkel, Renzi e Hollande è, insomma, una politica “sottilmente” razzista rivolta contro i proletari immigrati (“vecchi” e “nuovi”) e contro quelli europei.
E allora, che si fa di fronte ai tanti immigrati che cercano di attraversare le frontiere europee? C’è forse da sostenere la politica della Lega Nord di Salvini e delle forze di estrema destra? Per i lavoratori italiani una simile scelta sarebbe altrettanto suicida di quella pro-Merkel e pro-Renzi.
Proprio gli accadimenti di queste settimane dimostrano che il filo spinato, la polizia e gli eserciti non possono fermare chi scappa dalle guerre e dalla miseria procurata dall’azione delle potenze occidentali. Non potrà mai farlo neanche la politica della Lega Nord.
Questa politica non è, tuttavia, per questo priva di effetti. Essa produrrà sicuramente, sta già producendo, un altro risultato: quello di accentuare le divisioni e le contrapposizioni all’interno dei lavoratori in Europa (tra proletari italiani ed immigrati, tra immigrati di “vecchia data” e “nuovi arrivati”…) a unico vantaggio dei capitalisti e di tutti gli sfruttatori; quello di spingere i lavoratori europei a vedere il loro nemico non in chi effettivamente li sfrutta e li opprime, i capitalisti europei e i governi Ue, ma in chi è un loro fratello di classe, nel lavoratore immigrato.
I lavoratori italiani ed europei potranno difendere le proprie condizioni solo iniziando a costruire momenti di discussione, di organizzazione e di lotta in comune con i lavoratori immigrati. Contro la politica del governo Renzi e contro quella indicata dalla Lega Nord. Contro le aggressioni militari che l’Occidente porta ai popoli del Sud del mondo e al fianco incondizionato della loro resistenza.
Per questa via, l’inevitabile arrivo in Europa di nuove schiere di immigrati potrà essere trasformato in un fattore di forza per l’intero proletariato e ribaltato contro i reali responsabili dei drammi dei profughi e dei problemi dei lavoratori in Europa: i padroni, i governi e gli stati europei, il sistema di sfruttamento capitalistico.
28 settembre 2015
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA