Riportiamo un documento del Comitato Immigrati in Italia, di cui condividiamo appieno la posizione fondamentale: la lotta contro l'oppressione, i ricatti, il supersfruttamento, il razzismo ai danni dei lavoratori immigrati non è questione risolvibile con il passaggio delle leve del governo italiano dal centro-destra al centro-sinistra. La conquista degli obiettivi indicati nella piattaforma può contare, come torniamo a sostenere nel num. 63 del nostro giornale e nella nota sull'Olocausto del Mediterraneo, solo sull'auto-organizzazione dei lavoratori immigrati, sulla ripresa di lotta di tutti i lavoratori d'Italia (italiani e immigrati) e sull'intreccio di questo percorso con le analoghe iniziative in corso in campo internazionale.

 

 

Per l’uguaglianza tra diritti e doveri fra tutti i cittadini che vivono in Italia e senza alcuna distinzioni.

 

Agosto 2004

 

Ai membri del Comitato Immigrati in Italia

e.p.c.

a tutti i diretti interessati e partecipanti al tavolo di Firenze del 25 luglio scorso

Oggetto: Chiarimenti e proposta del Comitato.

 

 

Cari tutti,

Domenica 25 luglio si è svolta a Firenze un’assemblea a cui abbiamo partecipato come CII (Comitato Immigrati in Italia) assieme all’ARCI, CGIL, Tavolo Migranti dei Social Forum, Rifondazione Comunista, Forum per la democrazia costituzionale Europea e singoli attiviste/i.

Per il CII eravamo presenti: Aboubakar Soumahoro, Fathi Baya e Rachid Fenaovi.

Non vogliamo qui ripetere la discussione avvenuta durante l’assemblea, il cui resoconto lo troverete nel report già in rete, ma fare qualche osservazione su quel report e ricondurvi alla proposta di contenuto che il CII ha avanzato come contributo in quella sede; proposta che ha riscontrato parere positivo da parte di tutte le forze presenti tra cui il NO alla precedente legge Turco-Napolitano.

Come CII abbiamo da sempre auspicato il rilancio delle iniziative antirazziste e non solo, cercando il più ampio coinvolgimento e la partecipazione di tutte le forze politiche e sociali nella costruzione di una unità tra diverse forze partendo dai contenuti.

Ed è proprio sui contenuti che vorremmo centrare la nostra osservazione. Nel testo che riporta il resoconto dell'assemblea di Firenze, vengono citati i seguenti punti su cui è possibile, per le forze presenti in

quella sede, determinare una comune mobilitazione:

1. La chiusura rapida dei centri di permanenza temporanea (CPT).

2. Una legge giusta in materia di diritto d'asilo.

3. L'abolizione tout court della legge Bossi-Fini.

4. La ridefinizione in generale di nuove leggi capaci di superare i limiti

oggettivi della Turco-Napolitano.

5. La rottura netta del legame fra il diritto a circolare e a risiedere in Italia e i contratti di lavoro.

6. La prospettiva di una nuova normativa, in materia di cittadinanza di residenza sganciata dalla nazionalità e dal territorio di provenienza.

Siamo consapevoli e quindi, crediamo che il passato ci debba servire non solo di lezione, ma anche di aiuto per il presente e base per il futuro. Diciamo questo perché riteniamo che i contenuti sopra elencati siano in qualche modo ciò che il Comitato Immigrati in Italia ha sempre rivendicato, tranne il quarto punto in cui si chiede solo una generica e ambigua ridefinizione (frase mai approvata dall’assemblea). La nostra posizione è stata sempre e lo è tuttora un netto NO alla precedente legge Turco-Napolitano.

Proprio su questo punto vorremmo invitare tutte le forze, i singoli soggetti che hanno lavorato all’elaborazione di questi punti e coloro che ne desiderano farne parte, a ricordare che la legge Turco-Napolitano del centro-sinistra (compreso la sinistra radicale) e la legge Bossi-Fini, del centro-destra, rappresentano due facce della stessa medaglia. Le basi della legge Bossi-Fini sono state, sostanzialmente, gettate dalla precedente legge Turco-Napolitano.

Ecco perché bisogna chiedere l'abolizione non solo della Bossi-Fini, ma anche della Turco-Napolitano SENZA SE E SENZA MA.

Non basta una ridefinizione in generale dei limiti oggettivi della Turco-Napolitano, ma un netto dissenso alla filosofia e motivazioni politiche che l’hanno fondata, perché la legge Turco-Napolitano è l'anima e il laboratorio ideologico non solo del dramma che vivono oggi migliaia di cittadini immigrati nelle carceri e nei cpt, ma anche, perché ha introdotto le basi per il collegamento tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro che noi del CII lo riteniamo contratto schiavista. Persino le espulsioni forzate di persone sono in palese contraddizione alla costituzione italiana: la triste vicenda della nave Cap Anamur lo ha ribadito ancora.

Badate che mentre l'immagine della nave Cap Anamur faceva il giro del mondo, il triangolo perverso tra Malta, Italia e Germania metteva ancora più in evidenza che i principi della nuova Europa sono basati sullo scambio e la libera circolazione delle merci e non delle persone. Intanto la signora Livia Turco (ex ministro del centro-sinistra) indicava come soluzione al governo Berlusconi il trasferimento degli immigrati della Cap Anamur nei campi lager (CPT), e sottolineava la necessità di moltiplicare le reammissioni e di costruire altri 50 centri di permanenza temporanea da lei introdotti nella precedente legislatura.

Per essere più chiari e limpidi, nell’affermazione NO alla Bossi-Fini, ma anche un NO alla Turco-Napolitano, vi è il rifiuto non solo delle leggi che oggi sono diventate il punto di riferimento e il modello delle politiche europee sull'immigrazione, sempre più incentrate sulla sicurezza e repressione, ma sopratutto vi è il rifiuto e il ripudio di leggi che hanno come unico obiettivo la creazione di un mondo composto da donne, uomini e bambini, nel quale sono violati i più elementari diritti umani compreso quello della libera circolazione delle persone. Senza indugio, sia la Bossi-Fini, sia la Turco-Napolitano violano il diritto all’esistenza della persona, poiché costringono all’immigrato e all’immigrata a vivere in questo paese nella clandestinità. Una clandestinità per poi evolversi utile a chi gli sfrutta quale merce di profitto, senza ammettere nei loro confronti, tutela alcuna.

Non ultimo, queste due leggi hanno fatto emergere l’incongruente convivenza tra uno Stato democratico europeo, quale vuole essere l’Italia, con una legislazione RAZISTA palesata in quanto tale in più fronti del tessuto sociale; compresa perfino la persecuzione fisica e culturale nei confronti dei cittadini Rom, costringendoli, ancora oggi, a vivere nei “campi” dell’umiliazione.

Il punto di partenza di un eventuale percorso di iniziative comuni non possono essere riassunte sostenendo di superare i limiti oggettivi della Turco-Napolitano, per essere questa una proposta del tutto ambigua, inutile e pericolosa; soprattutto dopo le nuove leggi sulla flessibilità e precarietà nel mondo del lavoro, quale legge 30, nelle recente riforma legislativa sulla pensioni, o la legge Moratti sulla scuola, i cui effetti devastanti e drammatici toccano soprattutto a milioni di cittadini italiani.

Tutto ciò non basta per far capire al centro sinistra che è necessario cambiare idea, cambiare rotta. Un centro sinistra che continua per bocca della Livia Turco a rivendicare la sua legge del 1998 e per bocca di Francesco Rutelli che annuncia che non verranno cancellate tutte le leggi della destra, approvate a volte a colpi di “cannonate”. Queste proposte, che anticipano certi principi ideologici per la prossima campagna elettorale, ci mettono in guardia: basta ricordare che il precedente governo di centro sinistra fece persino una “guerra umanitaria”, comparabile a questa di Berlusconi in Iraq, che è “per la democrazia”. Umanitaria o Democrazia, per noi immigrati sono sempre guerre fatte in più paesi da dove poi, molti di noi proveniamo.

Per tutti questi motivi, sosteniamo che assumere una posizione di chiara contrarietà anche alla Turco-Napolitano, da chi sempre se è battuto e si batte ancora contro la discriminazione e l’ingiustizia, significa dare un segnale forte, non solo al governo attuale, ma anche ad un eventuale governo di centro sinistra, che è ancora in alto mare nell’affannosa ricerca di "cose di sinistra".

Ricordiamo a tutte le forze e ai singoli attivisti, che la nostra non è una questione d'identità o appartenenza politica, ma di principi, contenuti e soprattutto d’umanità, senza i quali questo treno in cui siamo saliti, rimarrà inevitabilmente, senza forza propulsiva. Per noi del CII, i contenuti saranno le basi di tutto quello che si vorrà costruire ed uno stato democraticamente equo, potrà nascere solo lavorando assieme nella costruzione dei pilastri per l’uguaglianza tra diritti e doveri fra tutti i cittadini che vivono in Italia e senza alcuna distinzioni.

Invitiamo a tutti i diretti interessati e partecipanti al tavolo di Firenze del 25 luglio scorso, ma anche tutti quelli cha da mesi lavorano per costruire l’unità del movimento antirazzista e degli immigrati a riflettere su questa nostra posizione, che non hanno altro scopo, che non sia quello di costruire con maggiore forza e chiarezza le basi di questo processo che stiamo mettendo insieme.

 

 

Comitato Immigrati in Italia

 

CII in lotta

COMITATO IMMIGRATI IN ITALIA

 

Comunicato Stampa

 

Brescia 22 agosto 2004

In data odierna si è tenuta la riunione della delegazione del nord d’Italia del Comitato Immigrati in Italia (CII) presso la sede del Forum Associazioni Immigrati di Brescia (FAI) in preparazione del tavolo di lavoro già avviato con varie organizzazioni antirazzisti, sindacali e politiche per il prossimo 10 di settembre a Roma in vista della preparazione di una manifestazione nazionale a tenersi nel prossimo autunno.

L’Assemblea ha approvato i seguenti punti:

1. la chiusura dei Centri di Permanenza Temporanea (CPT)

2. una legge in materia di asilo politico e per i rifugiati

3. l’abrogazione tout court della legge Bossi-Fini e della precedente Turco-Napolitano

4. la rottura netta del legame fra il diritto a circolare e a risiedere in Italia e i contratti di lavoro.

 5. la prospettiva di una nuova normativa, in materia di cittadinanza di residenza, sganciata dalla nazionalità e dal territorio di provenienza.

Inoltre è stata approvata la partecipazione ai seguenti eventi:

a. Riunione programmatica dei Forum Europei Migrante (Londra) 10, 11 e 12

settembre

b. Festa Mondinsieme a Cremona per i giorni 24, 25 e 26 settembre

c. Giornate “Due Sponde”, Tanger (Marocco) 1, 2 e 3 ottobre

Presenti all’Assemblea i rappresentanti del Comitato delle Province di Verona, Brescia, Bergamo, Cremona e Varese.

ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA

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