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29 settembre 2008

Il nostro volantino per i lavoratori che manifestano a Caserta

Contro il razzismo assassino !

Per la lotta e l’auto-organizzazione dei lavoratori immigrati ! 

La strage compiuta dalla camorra a Castel Volturno ha avuto un solo e fondamentale obiettivo: tentare di terrorizzare gli immigrati per costringerli ad accettare passivamente il bestiale sfruttamento a cui ogni giorno sono costretti nei campi, nei cantieri e nei tanti luoghi di lavoro in cui sono impiegati.

Allo stesso modo, l’omicidio del giovane operaio originario del Burkina Faso, Abdoul Guibre, ucciso a sprangate a Milano per aver “rubato” due biscotti, è il frutto diretto del clima razzista che da anni viene costruito ad arte dalla stampa, dalla televisione e dai governi tanto di centrodestra quanto di centrosinistra. Un clima che, con l’azione del governo Berlusconi, si va facendo sempre più pesante. 

Tutta l’economia capitalistica italiana (sia la sua parte “legale e onesta”, sia la sua parte “illegale” e malavitosa) ha grande bisogno dei lavoratori immigrati, ma li vuole schiavi da super-sfruttare e senza diritti. Il ricatto del permesso di soggiorno, la legge razzista Bossi-Fini e le tante iniziative discriminatorie delle varie istituzioni italiane servono appunto a spezzare ogni capacità di resistenza e di lotta degli immigrati. Stessa cosa a cui, per altre vie, punta l’azione della malavita organizzata.

 Contro tutto ciò si può e si deve reagire.

Lo hanno dimostrato le centinaia di lavoratori africani che, subito dopo la mattanza di Castel Volturno, sono immediatamente scesi per strada, sfidando con coraggio e a viso aperto la camorra, e che, con la loro mobilitazione, hanno impedito che la strage passasse sotto silenzio e fosse spacciata falsamente come “un regolamento di conti tra bande”.Lo hanno detto i tanti giovani  “di colore” che a Milano hanno sfidato e fronteggiato i cordoni di polizia gridando con rabbia che quello di Abdoul (al contrario di quanto affermato dai magistrati e dagli uomini di governo) è un assassinio figlio del razzismo.  

Affinché crimini come quelli di Castel Volturno e di Milano non si ripetano più, è necessario non avere alcuna fiducia nelle istituzioni, ma, al contrario, puntare e avere fiducia solo nella propria lotta, nella propria auto-organizzazione e nella propria auto-difesa. Bisogna lavorare con tutte le proprie forze per andare verso la costruzione di un unitario movimento nazionale di tutti gli immigrati che colleghi in un solo fronte di lotta gli immigrati che vivono nel Sud Italia con quelli che vivono al Nord, quelli che (più o meno al nero) lavorano nell’agricoltura, nell’edilizia e nei servizi, con quelli che in sempre maggior numero lavorano  nelle fabbriche.

Andare verso questo difficile ma indispensabile obiettivo, far sentire e far pesare la propria forza organizzata è anche il miglior modo per scuotere i lavoratori italiani dalla loro indifferenza o, peggio, dalla loro ostilità verso gli immigrati e per combattere, quindi, quel veleno razzista che sta creando un clima di guerra tra i lavoratori italiani e immigrati a tutto e solo vantaggio dei padroni.

Il razzismo infatti è un'arma rivolta anche contro i proletari italiani: li spinge ad indirizzare la loro rabbia contro un falso bersaglio e a vedere nei lavoratori di altre nazionalità dei nemici. Serve, insomma, a dividere e a mettere in feroce concorrenza tra di loro i lavoratori rendendoli tutti più isolati e più deboli di fronte a padroni e governo.

    29 settembre 2008

ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA


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