Nuovo giro di vite repressivo

del governo Berlusconi, governo della guerra!

 

Giovedì 1 aprile, nel corso di un’operazione “internazionale” di polizia, alcuni attivisti del “Campo antimperialista” sono stati tratti in arresto con l’accusa di fiancheggiamento al “terrorismo internazionale”. Da tempo il “Campo antimperialista” era oggetto di un’accurata propaganda calunniatoria da parte di vari organi d’informazione (Corriere della sera in testa) tesa a predisporre il terreno all’azione repressiva.

Tale operazione si inserisce nell’azione dello stato italiano tesa ad evitare che si sviluppi ogni sia pur minimo sentimento di “simpatia” tra i lavoratori ed i giovani italiani ed occidentali verso la lotta e la resistenza del popolo iracheno, palestinese, afghano e delle masse sfruttate di tutto il Sud del mondo. Da tempo infatti il “Campo antimperialista” era impegnato in una campagna a “sostegno della resistenza irachena”.

 

Il giorno successivo, 161 immigrati di fede islamica sono stati colpiti da una retata da parte delle forze dell’ordine che ha portato ad un arresto e ad una quindicina di espulsioni nell’ambito di un’operazione di polizia che lo stesso ministro Pisanu ha definito “preventiva”. L’episodio - che ha coinvolto 12 regioni - è stato accolto dal plauso generale della stampa e della televisione, mentre pochissime sono state le voci che si sono levate per denunciare un’azione repressiva che si è tra l’altro basata  - per ammissione degli stessi che la hanno imbastita - su semplici supposizioni.

Si tratta di un’azione finalizzata a terrorizzare l’insieme degli immigrati, per impedire che essi - dinanzi a quanto sta avvenendo in Iraq e in tutto il Medio Oriente - inizino a scendere in campo in massa contro l’imperialismo occidentale e contro le sue schiavistiche guerre. Di un’azione che punta anche ad insinuare tra i lavoratori italiani il sospetto e la paura verso gli immigrati e gli islamici al fine di rafforzare quel maledetto muro divisorio che ancor oggi separa i proletari occidentali dagli immigrati e dalle masse oppresse del Sud del mondo.

In sostanza si è dato corpo ad un’operazione in perfetto “stile ventennio” (all’epoca prima del primo maggio venivano gettati preventivamente in gattabuia i comunisti) ma senza arrivare ad alcuna “involuzione della democrazia”. Come ha detto il ministro Pisanu, è stata utilizzata la legislazione vigente. E ciò dimostra come proprio la democrazia imperialista post-fascista  - senza derogare alle sue leggi, ma anzi applicandole - si sappia dotare “tranquillamente” di determinati strumenti e metodi.

Questa operazione si prefigge anche lo scopo di “abituare” l’insieme dei lavoratori a convivere “come cosa naturale” con un clima crescentemente repressivo nei luoghi di lavoro e nell’intera società. Con un clima e con delle misure che in apparenza all’oggi sembrano rivolte contro “altri” (e che anzi vengono spacciate come atte a “difendere la sicurezza” del semplice cittadino), ma che in realtà predispongono il terreno ad una ulteriore e violenta “stretta d’ordine” contro l’intero mondo del lavoro.

 

Per questi motivi (al di là delle evidentissime differenze politiche di impostazione e di prospettiva tra l’OCI da un lato e gli attivisti colpiti dalla repressione del governo Berlusconi nelle due operazioni del 1° e del 2 aprile) denunciamo l’accaduto ed esprimiamo la nostra solidarietà ai militanti e agli immigrati arrestati.

 

 -          No alla crociata contro gli immigrati!

-          No alla guerra condotta dal governo Berlusconi all'esterno del paese contro il popolo iracheno e afghano e all'interno contro gli sfruttati, italiani e immigrati!

-          Via le truppe italiane e occidentali dall'Iraq, dall'Afghanistan, dai Balcani! Via il governo della guerra!

-          Dalla parte delle masse lavoratrici irachene e palestinesi e della loro lotta di resistenza contro l'imperialismo!

-          Per un unico fronte unico di lotta contro l'imperialismo tra lavoratori italiani e lavoratori immigrati, tra sfruttati d'Italia, proletari del resto dell'Occidente e lavoratori del Sud e dell'Est del mondo!

 

6 aprile 2004

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