A quelli che sono scesi in piazza.E non vogliono tornare a casa. |
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La minaccia di una nuova guerra contro l’Iraq ha visto, in ogni parte
del mondo, una serie di "movimenti" manifestare preventivamente
la propria contrarietà all’aggressione, per tentare di fermarla e di
spostare l’asse della politica internazionale dal linguaggio della
guerra a quello, in un modo o nell’altro, della pace. Questi "movimenti" -lo diciamo con amarezza- non sono
riusciti a conseguire gli obiettivi che si erano prefissi. Non sono
riusciti né a impedire lo scoppio della guerra né a rispondere
efficacemente ad essa nel suo corso. E in questo "dopo-guerra",
che tutto è salvo una vera pace, non sa Su questo occorre ragionare in modo sereno. Non certo per celebrare un funerale, ma al contrario per prepararci in modo adeguato a ciò che verrà. Siamo infatti solo alle prime puntate del serial (dal vivo, purtroppo!) "la guerra infinita"; se vogliamo che le successive finiscano in modo diverso da quella sull’Iraq, dobbiamo mettere in campo qualcosa di più e di meglio di quanto abbiamo fatto finora, soprattutto per quello che riguarda le prospettive della lotta contro la guerra e la sua organizzazione. Noi ne discutiamo qui, in questo articolo e in questo numero, da comunisti. Che sono stati dentro il "movimento" e intendono restarvi, ad onta di chi vorrebbe rappresentarci estranei ad esso, ma che non hanno esitato, anche quando si era al top delle mobilitazioni, a dichiararne i punti deboli per tentare di dare ad essi una risposta concreta in avanti. "I comunisti disdegnano di nascondere i propri scopi, il proprio programma" (Marx). Per questo conosciamo un solo modo per mostrare agli interlocutori a cui ci rivolgiamo, e cioè alla grande massa della gente contraria alla logica della guerra e non disposta a omologarsi, il nostro "rispetto", la nostra capacità di "ragionare (ed agire) insieme": dire la verità. La nostra verità, si capisce. Che non è però una Verità di Fede, bensì un insieme di considerazioni che traducono in chiave teorica una lunga serie di esperienze vive che riguardano il "movimento antagonista", e su cui chiamiamo a ragionare e discutere tutto il campo di quanti aspirano ad un mondo completamente nuovo.
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Organizzazione Comunista Internazionalista |
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