CONTRO I TAGLI OCCUPAZIONALI ALL’ALITALIA

 

Con gli esuberi Alitalia annunciati, le dismissioni e le mancate conferme dei lavoratori “usa e getta” stagionali si tenta di scaricare la crisi economica dell’azienda sui lavoratori. L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre i costi del personale. Non è una necessità solo di questa compagnia aerea o del settore trasporti in generale. La grande industria solo nella prima metà del 2003 ha buttato fuori dalla produzione 22 mila lavoratori (24 mila in tutta l’industria). La musica in tutti i casi è la stessa. Bisogna abbassare i costi, bisogna essere competitivi sul mercato.

Se ragioniamo sulla logica del mercato e sulla sua tendenza appare evidente che le nostre sorti di lavoratori saranno sempre più precarie, più flessibili, più insicure, ancor maggiormente di quanto non lo siano già oggi.

Cosa fare dunque contro il ricatto degli esuberi, delle dismissioni e del licenziamento degli stagionali?

Intanto il governo per conto suo, fra i vari provvedimenti messi in cantiere o attuati (pensioni, scuola, diritto di sciopero, missioni militari neo-coloniali contro i popoli del Sud del mondo,  legge Bossi-Fini contro gli immigrati, ecc.), ha varato una “riforma del mercato del lavoro” (legge 30) con cui si tende ad estendere fortemente e a massimizzare la precarizzazione dei rapporti lavorativi. In nome delle esigenze del mercato i governi dell’ulivo (con il pacchetto Treu) avevano già intrapreso questa strada, adesso, sempre in nome delle accresciute esigenze del mercato, Berlusconi da una netta e decisa accelerazione in tal senso. Con questa legge i precari saranno di più ed ancor più precari, mentre i lavoratori cosiddetti “garantiti” vedranno i loro diritti e le loro tutele sottoposte a continui e fitti bombardamenti

La recente esperienza della FIAT ci insegna come il padronato ed il governo ogni volta che ci attaccano cercano di dividere i lavoratori per stabilimento, per città, per età ecc, giocando ad arte sulle quote di esuberi da “distribuire” nelle varie aree, aiutati in questo dalle varie istituzioni locali. Come da manuale: prima ci dividono e poi ci colpiscono tutti. Proprio per questo, viceversa, uno dei fondamentali passi è quello di ricercare con determinazione l’unità tra il personale di “terra” e di “aria”, tra “fissi” e “stagionali”, tra lavoratori dei diversi aeroporti e delle diverse ditte d’appalto che operano in Alitalia ed iniziare a stringere legami con i dipendenti delle altre compagnie (straniere o italiane che siano).

L’unità dei lavoratori è di vitale importanza. Ma affinché tale unità si possa mantenere, rafforzare ed estendere è anche  necessario iniziare ad organizzarsi intorno ad una prospettiva che cominci a mettere in discussione le leggi della competitività e del mercato  e che – al contrario – metta al centro delle nostre piattaforme e delle nostre lotte la difesa intransigente dei nostri interessi di classe.

 

Occorre inoltre andare oltre la singola azienda ed il singolo settore del trasporto aereo e guardare all’intero mondo del lavoro. Ovunque in questi ultimi mesi, oltre ai licenziamenti, è aumentato lo sfruttamento, i carichi di lavoro, l’oppressione, la flessibilità e  l’insicurezza, mentre l’incremento del costo della vita taglia ogni giorno i nostri salari. La vertenza Alitalia, al pari delle altre vertenze, per acquistare maggior forza deve tendere a confluire in una unitaria e generale lotta dell’insieme dei lavoratori contro il padronato ed il governo Berlusconi e contro ogni attacco politico ed economico alle nostre condizioni di vita e lavoro.

 

I padroni ed il governo sono organizzati bene ed in modo centralizzato. Attuano la loro politica di classe per i loro interessi di profitto a scapito dei lavoratori. Lo stesso dobbiamo fare noi lavoratori, mettendo in campo una nostra organizzazione, una nostra politica e una nostra prospettiva di classe contro il sistema capitalistico per una nostra comunità internazionale in cui il lavoro di tutti sia finalizzato al benessere di tutti e non al profitto ed all’accumulazione di denaro.

 

CONTRO GLI “ESUBERI” !  CONTRO IL LICENZIAMENTO DEGLI STAGIONALI !

CONTRO OGNI DIVISIONE TRA LAVORATORI !

PER LA DIFESA INTRANSIGENTE DEI NOSTRI INTERESSI DI CLASSE !

    23 settembre 2003

ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA

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