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        21 giugno 2025

                  

Contro l’aggressione israeliano-occidentale

all’Iran, alla Palestina e a tutto il Medioriente

 

Pochi giorni fa il cancelliere tedesco Merz ha detto che Israele sta facendo il “lavoro sporco” per tutto l’Occidente. Ha detto la pura e semplice verità.

 

I bombardamenti contro l’Iran e le devastazioni e i massacri a Gaza e in Cisgiordania sono infatti un tassello del lavoro che le borghesie statunitense ed europee hanno assegnato allo Stato israeliano oltre 70 anni fa, quando l’hanno fatto nascere (strumentalizzando il dramma dello sterminio degli Ebrei compiuto in Europa dalla stessa civiltà capitalistica europea) per installare in Medio Oriente un loro cane da guardia, capace di tenere sotto controllo le masse lavoratrici del mondo musulmano e garantire il saccheggio delle risorse naturali e umane dell’area a vantaggio delle multinazionali occidentali e della borghesia sionista.

Israele non potrebbe minimamente portare avanti la sua politica aggressiva e banditesca se non godesse del decisivo appoggio militare, economico, politico e diplomatico degli Usa e di tutti i governi europei (con quello Meloni in prima fila).

 

Washington e la Ue la sostengono l’operato di Tel Aviv per tre principali motivi:

 

1.    perché piegare l’Iran e schiacciare ed espellere i Palestinesi da Gaza e dalla Cisgiordania sono passi necessari anche per raggiungere l’obiettivo che gli Usa e la Ue intendono perseguire nell’odierna situazione mondiale: costruire un proprio corridoio economico e geopolitico dall’Europa all’India (il corridoio IMEC) con cui ostacolare l’influenza russa e soprattutto cinese nell’area mediorientale e africana, e con cui compiere un altro passo verso l’accerchiamento internazionale di Pechino finalizzato all’aggressione che gli Usa e, alla sua coda, la Ue stanno architettando contro gli sfruttati cinesi e asiatici.

 

2.    Perché vogliono ferocemente punire un popolo, quello iraniano, che con la rivoluzione del 1979 rovesciò il sanguinario regime dello shah Reza Pahlavi (autentico cane da guardia degli interessi statunitensi ed europei nella regione mediorientale) e lanciò un potente segnale di rivolta anti-imperialista a tutte le masse lavoratrici della regione.

 

3.    Perché vogliono fare fuori o piegare ai propri diktat la dirigenza khomeinista “colpevole” di utilizzare le risorse naturali e umane dell’Iran per sostenere uno sviluppo capitalistico del paese non asservito alle esigenze delle borse e della finanza occidentale.

 

Nonostante questo schieramento internazionale, nonostante la superiorità militare fornitagli dal sostegno occidentale, nonostante le devastazioni e le bombe scaricate ogni giorno, nonostante tutto ciò, Israele non sta riuscendo a far piegare la testa né al popolo iraniano, né, tantomeno, alle masse palestinesi.

 

La resistenza di questi popoli non potrà trovare sostegno nell’ordine multipolare a cui aspirano la Cina di Xi e la Russia di Putin. La Russia e la Cina sanno che l’attuale politica israeliana e occidentale in Medio Oriente è diretta anche contro di loro. Ma gli interessi capitalistici che reggono gli assi della loro politica spingono Mosca e Pechino a tergiversare, a “prendere tempo” e a limitarsi a delle blande prese di posizione “contro” le iniziative israeliane.

 

La resistenza palestinese e la lotta contro l’aggressione all’Iran  potranno trovare un sostegno solo in chi, come le masse lavoratrici mediorientali e gli sfruttati del Sud del Mondo, è colpito dalla stessa macchina da guerra che sta devastando Gaza e bombardando Teheran e solo in chi, come i lavoratori d’Occidente, comincia a sperimentare il peso sociale, politico ed economico delle politiche di riarmo messe in piedi dall’Europa e dagli Usa anche per contribuire a piegare l’Iran, schiacciare il popolo palestinese e incatenare le masse lavoratrici mediorientali.

 

Dinanzi a quanto sta accadendo, è necessario che si inizi a riflettere sul fatto che è interesse dei lavoratori d’Europa (autoctoni e immigrati):

 

1)    denunciare e contrastare il criminale sostegno della Ue e dei governi europei a favore di Israele, e contemporaneamente

 

2)    sostenere incondizionatamente la lotta dei Palestinesi e la resistenza del popolo iraniano.

 

Cominciare a fare qualche passo in questa direzione, adoperarsi per prendere e stabilizzare primi contatti a livello continentale, significa anche incominciare a contrastare le politiche con cui gli Stati Uniti e l’Unione Europa intendono preparare l’aggressione per schiavizzare i lavoratori dei Paesi asiatici e dell’intero Sud del Mondo.

I piani di riarmo europei (sia nella versione “sovranista” cara al governo italiano, sia nella versione europeista cara a buona parte dell’opposizione parlamentare) sono parte fondamentale di queste politiche, che non porteranno ai lavoratori d’Occidente il benessere promesso dai crociati imperialisti, Trump, von der Leyen e Meloni in testa: esse riserveranno ai proletari d’Occidente e ai loro figli il ruolo di carne da cannone nella guerra per tentare di schiavizzare popoli che, come dimostrano anche i drammatici fatti di Iran e Palestina, non saranno affatto (e giustamente!) disposti a piegare la testa.

 

 

 

ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA

 

 

 


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