Se questo ti fa schifo che ci fai nel PCI?


Le istanze anti-imperialiste non trovano più spazio su "l'Unità" da molto tempo; la lettera apparsa sul numero del 10 settembre scorso (di seguito riportata) è, quindi, una vera e propria rarità. Chi l' ha scritta l' ha inviata al supplemento satirico del lunedì, evidentemente supponendo (a ragione, è da credere) che solo così, come puro sfogo individuale, aveva speranza di essere pubblicata!

Chi l'avrebbe mai detto? Siano sull'orlo di una guerra catastrofica, quando il comunismo internazionale è già un ricordo. Questo povero Capitalismo non riesce proprio a gestirsi il mondo in santa pace. Ieri Marx, oggi Maometto, c'è sempre una barba che cerca di destabilizzargli la piazza. Quando meno te l'aspetti, da una qualche periferia del creato, salta fuori qualcuno - un avventuriero, un patriota o un profeta - che fa tremare gli equilibri dell'impero. Certo, bisogna essere tanto pragmatici, in un Paese dove Mammona ha sbaragliato qualunque altra divinità, da non pretendere di giudicare alla stessa stregua le malefatte di regimi totalitari e quelle di regimi per così dire libertari (o comunque filo-occidentali). Non m'arrischio perciò ad "equiparare" i kuwaitiani ammazzati dalle orde irachene con stile totalitario, ai bambini, ai miserabili lavoratori palestinesi fratturati o fucilati dai reparti di Shamir con metodo democratico usando persino pallottole di gomma! Che quotazione possono infatti avere sul mercato politico internazionale vita, ragioni e territorio di poveri cristi rispetto a vita, ragioni e territorio di sceicchi afflitti da surplus valutario, di governanti e coloni israeliani con sponsor a Wall Street, nell'organo di Intini e alla Casa Bianca? Ma che a paladino della sovranità dei popoli si erga una superpotenza che ha dichiarato il mondo intero "zona" dei suoi vitali interessi, che da quasi cinquant'anni arma, finanzia e compie ogni tipo di aggressione facendosi beffe delle condanne dell'Onu; questo, lo devo dire, mi fa schifo. Checché ne pensi Macaluso oggi come non mai la ragione politica coincide con la legge del più ricco e del più forte, alla lettera. Ed è in base a tale coincidenza che viene ormai riconosciuta pure a sinistra, la qualità di conforme al giusto.