Cieco chi non vede. Chi dietro l'incendio che divampa in tutto il mondo arabo e islamico non vede altro che l'aspetto confessionale e religioso. La nostra tesi è che dietro la "coltre " religiosa, in tutto il mondo arabo ribolle un vero e proprio vulcano sociale.
Dal Libano, terra per definizione, di divisioni e frammentazioni fratricide, uno splendido esempio di come proprio con la lotta e nella lotta, contro il carovita, la miseria, l'oppressione e il controllo imperialista, si possa dare il superamento di una fenomenica, sovrastrutturale e provvisoria "incomunicabilità ". Una anticipazione di come tanto sul piano sindacale, quanto su quello religioso si possa procedere al superamento in avanti, sul terreno dell'unificazione, lasciando alle spalle fittizie o comunque secondarie divisioni.
Dopo due giorni di scioperi genera1i indetti dai sindacati per il 15 e i1 22 aprile, in cui le masse libanesi hanno saggiato le proprie forze e la propria unità il 4maggio la protesta, al di là delle fedi e dei "confessionali" di appartenenza, è sfociata in una sollevazione generale che ha portato alle dimissioni del governo. La rabbia degli sfruttati e dei diseredati, l'odio degli oppressi di Sidone (dove vi è una forte rappresentanza palestinese che ha fatto scuola sul piano della lotta tanto politica che sindacale), di Beirut e di Tiro ha in vaso le strade e le piazze (e c'è da giurarlo questa volta non c'erano steccati che tenevano!). Abitazioni di esponenti del governo sono state date alle fiamme. In segno dimostrativo, tanto per ricordare che un "tantinello" (si fa per dire) di sano istinto antimperialista non manca, i manifestanti bruciavano in piazza dollari americani.
Ai ciechi non solo la responsabilità, grave, di ritrarsi dal fondamentale compito di chiamare i proletariato alla solidarietà e all'azione contro lo sfruttamento imperialista, ma anche quella di accodarsi ad un sentimento indifferentista verso le lotte delle masse dei paesi dominati che affonda le sue radici nello sciovinismo metropolitano.
Da Beirut, per noi, una conferma; per chi ha la vista debole un paio d'occhiali!