Romania

CON LA DEMOCRAZIA,
LA RAZZIA IMPERIALISTA

Non siamo stati mai fra i difensori del sistema "socialista" di Ceaucescu, e nemmeno ci augurammo una sua longevità, nondimeno, quando nell'89 le consorterie occidentali brindavano per la caduta e l'uccisione del "dittatore", non avevamo gli stessi motivi per gioire, né per brindare alla riconquistata libertà del popolo romeno. Non ci voleva molto per comprendere che dietro tanta propaganda per "ridare" la libertà a quel popolo c'erano gli appetiti dei paesi imperialisti europei ed in primo luogo quelli dei padroni italiani. Troppo "rigida" la struttura governativa di quel paese per poter liberamente investire, troppo "dittatoriale" quel regime per aver garanzie di ritorni di profitti per i nostri affari, libertà per i nostri commerci e così via.

Addirittura si fecero i conti dei costi delle migliaia di calze della moglie del dittatore che avrebbe impedito con i suoi vizi lo sviluppo "democratico" di quel paese. E' proprio vero che la borghesia nella sua guerra di classe non pone limiti alla sua indecenza.

A soli quattro anni di distanza, ecco i primi "frutti" di quella "storica" conquista per il popolo romeno. Si fanno i primi bilanci, si dedicano alla Romania interi "dossier" di alcuni quotidiani italiani che si sono sempre contraddistinti nella propaganda contro la classe operaia, come "Repubblica" o "Il Sole 24 Ore".

Quest'ultimo - notoriamente organo della Confindustria italiana e di tutte le lobbies di trafficanti - si spendeva in autunno di quest'anno a propagandare i bassi salari degli operai della Romania, invitava i capitalisti nostrani ad investire in quel paese dalle possibilità di profitti immensi.

"...Un paese in vendita..." titolava il suo dossier il fogliaccio di Scalfari al soldo di De Benedetti. Nelle pagine interne tante foto che ritraggono il "bordello" di giovani prostitute per alleviare di piacere i rampanti imprenditori nostrani che si stanno buttando a capofitto nell'orgia di guadagni insperati.

Non ci sono soltanto piccoli e medi imprenditori delle nuove leve dell'accumulazione, ma anche i grandi gruppi come la Olivetti, le Assicurazioni Generali, Benetton, e sono in arrivo anche i Tacchini e Lancetti. I predatori non possono farsi sfuggire questa ghiotta opportunità.

Che cosa attira tanto gli investitori stranieri? "...Proponiamo ogni genere di privatizzazione e all'investitore straniero occidentale lasciamo la conduzione della società."

Ascoltiamo cosa dice il responsabile della Stefanel, Antonio Iervolino: "...Qui ci sono occasioni splendide da sfruttare e dalle quali tutti possono trarre vantaggio: i romeni, che puntano ad un innalzamento del proprio tenore di vita e all'acquisto di beni di consumo finora solo sognati; e gli italiani, che possono inserirsi in un mercato vergine e disponibile, con costi di manodopera irrisori, buone capacità di lavoro, sindacalizzazione inesistente. Vede, se io voglio, posso licenziare da un giorno all'altro una mia dipendente senza che accada nulla. E al tempo stesso riesco ad organizzare un regime salariale molto particolare: percentuali altissime sulle vendite, minimo garantito molto basso..."

Cos'altro potrebbe desiderare di più e di meglio un porco - e ci scusiamo con il quadrupede a fini ben più nobili destinato - che disporre dell'uomo, di un'altro uomo a proprio piacimento? Ecco cosa è realmente la democrazia in Romania come in tutto l'Est europeo.

A quegli sciocchi riformisti che si unirono al coro di giubilo per la caduta dei regimi "socialisti" vorremmo oggi chiedere se non provano un pó di vergogna per essersi resi corresponsabili della più schifosa propaganda imperialista dei mezzi di informazione qui in Italia e che aveva un solo obiettivo: colpire la classe operaia lì e qua.

Ma attenti aguzzini del proletariato e pavidi servi: il boomerang ritornerà indietro, e quella stessa classe operaia, che oggi è schiava del vostro sfruttamento, saprà riservarvi un trattamento particolare, molto speciale, decuplicato e senza mai rischiare di esagerare.

Tutte le difficoltà che oggi vive la classe operaia serviranno a meglio temprarla, ad addestrarla per l'obiettivo finale della distruzione violenta del sistema capitalistico e l'instaurazione di una società comunista.