Riflessioni sulla Jugoslavia

Se le stesse cose le dice Milosevic, non sono meno vere.


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Stralciamo dei passi di un appello alla nazione di Milosevic alla tv jugoslava del 2 ottobre scorso. Non c'è in esso nulla che gli possiamo rimproverare come falso. II suo difetto, come abbiamo più volte chiarito, sta nell'impossibilità di trarne le debite conseguenze operative: non è un appello alle masse per un'azione di classe, ma un appello ai cittadini, agli elettori (per di più strettamente serbi) per una "battaglia" elettoralistica persa in partenza e, per giunta, entro il ristretto ridotto statale in loco. Nessuno spunto, sia pur tardivo, jugoslavista vi è presente e quanto al resto del mondo, come dirà poi il programma del partito, l'unico referente dovrebbe esser costituito dai "paesi amici" (o riscattabili come tali: vedi l'Italia). Ma sentiamole sue parole di verità:

"Come voi sapete, da dieci anni sono in corso manovre per porre tutta la penisola balcanica sotto il controllo di alcune potenze occidentali. Buona parte di questo lavoro è stato compiuto mediante l'insediamento di governi fantoccio in alcuni paesi, trasformati in paesi a sovranità limitata, cioè privati a tutti gli effetti di sovranità. A causa della resistenza opposta dal nostro Paese a una tale sorte, siamo stati sottoposti a tutte le forme di pressione. .. perché il nostro Paese e il nostro popolo costituiscono una barriera contro lo stabilirsi di un dominio totale nella penisola balcanica... (Il DOS) rappresenta gli interessi di quei governi che sono stato protagonisti delle pressioni contro la ,Iugoslavia e specialmente contro la Serbia... Il suo vero capo è il presidente del Partito Democratico, collaboratore dell'alleanza militare che ha scatenato la guerra contro il nostro Paese... Con l'instaurazione di un governo appoggiato o direttamente insediato dalla comunità dei paesi riuniti nella Nato, la Jugoslavia diventerebbe inevitabilmente un Paese il cui territorio verrebbe rapidamente .smembrato... verrebbe occupato da forze militari internazionali, Usa o comunque straniere, che tratteranno il nostro territorio come loro zona di esercitazioni militari e loro proprietà ...(come) tutti i paesi che si sono trovati in condizione di sovranità limitata (si avrebbe) la divisione radicale tra una maggioranza povera e una minoranza ricca... composta da un'élite di profittatori del mercato nero, cui sarà concesso di arricchirsi solo a patto di sottostare ciecamente al potere di chi deciderebbe del destino del nostro Paese. La proprietà sociale e pubblica sarebbe rapidamente privatizzata, ma i nuovi padroni, come l'esperienza dei paesi vicini dimostra, sarebbero di regola stranieri... L'umiliazione nazionale, la frammentazione dello Stato e la povertà sociale condurrebbero necessariamente a ogni tipo di patologia sociale, di cui il crimine sarà il primo... Dovrebbe essere chiaro a tutti, dopo questi dieci anni (di mio governo, n.), che non attaccano la Serbia perché c'è Milosevic, ma attaccano Milosevic per attaccare la Serbia."

Tutto vero e, come descrizione asettica degli scenari, tutto ben detto. E diamogli pure il riconoscimento di non aver tentato di riciclarsi in extremis a servizio della "democrazia occidentale" come molti dei suoi "compagni". Cadere in piedi non è da tutti.