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        24 gennaio 2024

                  

Dal governo italiano e dalla Ue non può venire alcun aiuto

alla lotta del popolo palestinese!

 

Nonostante la feroce macchina da guerra d’Israele, il popolo palestinese continua a resistere e a lottare eroicamente per la sua liberazione nazionale.

Radere al suolo Gaza e mettere definitivamente a tacere la Resistenza palestinese, lungi dal rappresentare un’esagerazione di Netanyahu, costituisce per Israele, per il suo grande protettore statunitense, i suoi alleati occidentali e le multinazionali statunitensi ed europee un tassello cruciale per raggiungere un duplice obiettivo: 

L’amministrazione Biden, i governi europei e quello italiano possono divergere da Netanyahu sui modi e sui tempi con cui portare a termine l’aggressione alla Resistenza palestinese, ma sono pienamente cointeressati a quest’unitario disegno di ridefinizione dell’ordine geopolitico nella regione medio-orientale, per poi compiere altri passi in avanti nella futura aggressione al concorrente capitalistico pechinese e alle masse operaie e lavoratrici della Cina e di tutta l’Asia.

Nessun vero aiuto potrà, quindi, arrivare a Gaza dal governo italiano e dagli altri Paesi europei, sostenitori da sempre insieme agli Stati Uniti del ruolo di gendarme svolto da Israele nell’area mediorientale. Nessuna fiducia va pertanto riposta nelle ingannevoli “proteste” dell’Europa e dell’Italia verso le “esagerazioni” di Israele o nelle farsesche chiacchiere di Biden o di Meloni sulla riproposizione di “Due popoli - Due stati” o nell’eventuale invio di una forza multinazionale europea a Gaza. Si tratta di foglie di fico dietro cui si nasconde il pieno sostegno dei governi occidentali alle finalità ultime dell’aggressione condotta da Israele in Palestina. 

In Italia ed Europa un vero aiuto a Gaza e alla sua lotta può venire soltanto dalla massa degli sfruttati, dal mondo del lavoro salariato. È anche per questo che il governo Meloni e i suoi compari occidentali lavorano quotidianamente per innalzare e rafforzare un muro di diffidenza razzista che divida i proletari “di casa nostra” da quelli palestinesi e mediorientali. Lo fanno lasciando intendere che lo schiacciamento della Resistenza palestinese sarebbe anche nell’interesse dei lavoratori italiani ed europei, per le ricadute positive che la sottomissione della sterminata forza lavoro mediorientale e asiatica e l’accaparramento a costo zero delle materie prime dell’Asia avrebbe per le condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori europei.

È indispensabile fare breccia in questo muro. Va sviluppata un’iniziativa tenace tra e verso i lavoratori che denunci il tentativo dei loro governi di legarli a una politica che, in cambio di qualche dubbio e transitorio vantaggio, vuole predisporre il terreno per poterli trasformare domani in carne da cannone in uno scontro fratricida con le masse lavoratrici mediorientali ed asiatiche che - a tutta ragione! - non hanno alcuna intenzione di farsi schiacciare impunemente.

 

 

ORGANIZZAZIONE COMUNISTA INTERNAZIONALISTA

 


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